Da dove nasce quell'impulso di sublime follia originaria dell'uomo artigiano?
Quando con le mani percorre, nel primo istante, le fibre della materia prima e con lo sguardo tocca la forma ancora inespressa di ciò che sarà? Cosa risolve quell'indecisione, fragilissima ma necessaria, che ad un certo punto si invola e ghermisce, doma e poi apre la forma-informe per liberarla dalla prigione dell'inespresso?
Così da offrirla (o forse restituirla), attraverso la padronanza della tecnica, al mondo dell'oggetto concreto?
In fondo è un mistero.
Ma una cosa è certa: si tratta sempre di una forza purissima e argentea, lunare e paradossalmente notturna. Perché si genera e si nutre del buio luminescente del sogno. Ed è nel domino e nell'estensione del sogno che lo spirito creativo si rinnova ciclicamente e permane perciò costantemente giovane.
Giovane perché supera ciò che era "ieri" e tende a ciò che sarà "domani".
Ed è nell'incontro di un'emozione nuova e di un desiderio antico, che una pallida e vaga idea che non è niente più che una "buona vibrazione" si tramuta poi in un chiaro e limpido orizzonte che vuole solo essere raggiunto senza incertezze. Creare una pipa con le proprie mani e attraverso la propria anima, per qualsiasi artigiano che sia libero, sufficientemente spericolato e privo di paura, è sempre un'azione sincera e forte.
Anzi, Giovane e Forte.
Le Pipe Iafisco nascono nel 2010 dall’incontro con la grande tradizione classica anglosassone. Oltre ad una rivisitazione delle intramontabili forme originarie inglesi, nel corso degli ultimi anni, ci si è dedicati alla sperimentazione di altre prospettive.
La solidità e robustezza della scuola italiana, la vivace organicità dei grandi maestri danesi, il design industriale americano nella sua nuance più armonica, sono gli spunti da cui si è sviluppata l'identità delle Pipe Iafisco.
Fin dai primi momenti vi è sempre stato un interesse nel cercare un risultato il più completo possibile, che possa garantire al fumatore non solo un’esperienza sensoriale eccellente ma anche l’accesso ad una “legacy" particolare, i cui elementi più distintivi sono custoditi nelle mani di grandi maestri artigiani.
Maestri come Teddy Knudsen, Tom Eltang, Claudio Cavicchi, la famiglia Radice, fino ad arrivare alle più recenti collaborazioni con Jeff Gracik, Chris Asteriou ed altri ancora.
Tutti questi incontri hanno avuto molta importanza per estendere l’orizzonte di significato delle pipe prodotte.
Oltre ad essere oggetti pensati per la degustazione del tabacco, sono in realtà omaggi ad una tradizione e ad un immaginario condivisi da chi, nella storia, ha saputo emozionarsi nel guardare oltre alla mera funzione delle cose, apprezzandone la capacità di interpretare e restituirci i segni del tempo.